L’esistenza umana, intesa come permanenza nell’ universo materiale, ha come scopo l’esperienza. L’esperienza fisica può aver luogo solo in un universo duale ed è il mezzo che porta alla conoscenza; la conoscenza condiziona principalmente l’intelletto, la sua capacità decisionale e interpretativa, perfezionando le azioni e infine la consapevolezza di se stessi. Un circolo virtuoso che, attraverso questi passaggi, conduce di riflesso all’ espansione della coscienza. In un simile sistema, il punto focale è l’uomo, unico vero strumento di misura di se stesso, che, grazie al libero arbitrio, conferisce la necessaria “imprevedibilità” al complesso intreccio di esperienze che prende comunemente il nome di “vita”. Immaginatevi un mondo in equilibrio totale, dove tutti gli opposti si neutralizzano, dove tutto è quieto, prevedibile e capirete che verrebbe a mancare l’elemento fondamentale per giungere alla conoscenza, il contrasto. Semplificando il concetto:
contrasto > esperienza degli opposti > conoscenza > consapevolezza
Ma la consapevolezza è un fatto esclusivamente intellettuale? Non proprio. Esistono modalità di apprendimento che esulano dalla razionalità e che competono solo al nostro “essere interiore”. Diciamo che in condizioni ottimali, l’intelletto (logica, calcolo, schematizzazione), dovrebbe supportare l’intuito (irrazionalità, improvvisazione, ispirazione), qualità che ha origine nella parte più saggia di noi stessi. Ipotizzare una completa identificazione con questo tipo di saggezza è ancora assai improbabile per l’uomo medio. Bilanciare questi due strumenti di percezione, invece, è sicuramente il passo più importante che possiamo compiere per migliorare la nostra esistenza adesso.
La condizione di vita attuale, come la conosciamo nel mondo occidentale, si basa per lo più su falsi concetti che scaturiscono da un’ideologia prettamente egoistica e competitiva, assorbita e radicata nell’ inconscio di ogni individuo fin dai primi anni di vita. L’influenza di Darwin, di Freud e di Einstein, le cui tesi vennero accolte favorevolmente e accettate dalla comunità scientifica come definitive, hanno in parte contribuito alla diffusione e alla legittimazione di questo pensiero. Insomma, un uomo meccanico, facilmente danneggiabile, dall’ indole competitiva, corruttibile e intimamente malvagia che, per effetto di questa sua natura, da forma a un mondo costituito da prede e predatori, da pesci grandi e pesci piccoli, che nuotano e si sfruttano a vicenda in un oceano dalle risorse limitate. Se ci destassimo da questo incubo e osservassimo con il cuore libero gli eventi, ci accorgeremo che la vera responsabilità dell’andamento delle cose è sempre stata solo nostra, poichè ogni singolo uomo è in realtà un potente catalizzatore, un mattone fondamentale per la comunità, un essere potenzialmente in grado di operare in se stesso un mutamento di percezione, e pertanto di azione, capace di influenzare i suoi simili. Si tratta solamente di fare una scelta precisa con “intenzione consapevole”: diventare il “cambiamento”.
Ognuno di noi, quindi, può fare la differenza lavorando su se stesso e trasmettendo con il proprio comportamento il messaggio agli altri. Ognuno di noi porta con se la chiave per accedere alle virtù che gli appartengono. Chi è stato in grado di utilizzarla correttamente e senza temere fallimenti, ha lasciato la sua impronta nella storia. Non si è trattato di “eroi” di altri tempi, di casi isolati e irripetibili, ma di uomini che hanno avuto il coraggio di sondare se stessi per esaltare le proprie facoltà. Tutti siamo eroi potenziali e dovremmo sempre considerarci come tali anche se il sistema di credenze a cui ci ispiriamo ci ha convinto di essere piccoli, impotenti e di dover delegare ad altri qualsiasi potere. Opinioni distorte che ci mettono in uno stato di paura e di pericolosa inerzia, alimentando la falsa speranza che la salvezza giunga a tempo debito da un evento esterno come il ritorno del messia, una tecnologia avanzata, un salvataggio da parte di alieni benevoli, una catastrofe purificatrice, ecc.
Siamo in realtà tutti un’unica cosa, un unico organismo composto da tante cellule che hanno un unico, grande compito: raggiungere lo stato di consapevolezza superiore che porterà a questa esperienza fisica il giusto equilibrio, prima singolarmente e poi collettivamente, vibrando all’ unisono.
Tempo fa mi sono imbattuto in un cortometraggio che ripropone egregiamente questa visione delle cose e che diffondo con piacere. La portata del suo messaggio è notevole e vi invito caldamente a guardarlo con attenzione fino in fondo.
statoquantico.it

Siamo in realtà tutti un’unica cosa, un unico organismo composto da tante cellule che hanno un unico, grande compito: raggiungere lo stato di consapevolezza superiore che porterà a questa esperienza fisica il giusto equilibrio, prima singolarmente e poi collettivamente, vibrando all’ unisono.
Tempo fa mi sono imbattuto in un cortometraggio che ripropone egregiamente questa visione delle cose e che diffondo con piacere. La portata del suo messaggio è notevole e vi invito caldamente a guardarlo con attenzione fino in fondo.
statoquantico.it
Nessun commento:
Posta un commento
Non sono consentiti:
* messaggi non inerenti al post
* messaggi pubblicitari
* messaggi con linguaggio offensivo
* messaggi che contengono turpiloquio
* messaggi con contenuto razzista o sessista
* messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane
(istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)
* messaggi il cui contenuto rappresenta un'aggressione alla persona e non alle sue idee
* messaggi eccessivamente lunghi
* messaggi formattati in modo da diminuire la fruibilità delle discussioni